Portfolio

Si tratta di un corpus di 36 foto dal formato di 100 x 65, stampate su forex 5mm, sia in bianco e nero che a colori, scattate in territorio nazionale e non in cui Patrizia Bluette, Gabriele Caruso, Zino Citelli, Giuseppe Costanzo, Massimiliano Ferro e Anna Mogavero, appassionati street photographer, propongono una lettura umana e significativa sul problema dell’integrazione.
Ogni scatto è medium di vissuti multietnici colti nella loro naturalezza e incisività per strada, nei mercati, nei luoghi di lavoro, tra i banchi di scuola attraverso espressioni, sguardi, gesti e situazioni offrendo la possibilità di sensibilizzare le coscienze alla convivenza interetnica e interculturale fondata sulla valorizzazione delle differenze.La rassegna vuole essere un invito a cambiare la nostra percezione del “confine” e dei luoghi di appartenenza, a scoprirci e ri-scoprirci umani, interessati all’altro da noi, a trasmettere quell’empatia fondamentale e necessaria come primo passo per una vera integrazione.
La mostra è arricchita da un dittico di Adriano Maraldi, artista da 50 anni di vita professionale, affermato sia in Italia che all’estero, realizzato su tela con tecnica mista dalle dimensioni di 100×50.

Borderless Palazzo Moncada Caltanissetta

INIZIO

Si tratta di un corpus di 12 opere dal formato verticale di 50×100 in cui gli artisti coinvolti: Ilaria Caputo, Carmelo Caracozzo, Demetrio Di Grado, Giuseppe Di Liberto, Marco Favata , Giuseppe Lo Cascio, Alessandra Manzella, Lidia Patermo, Michele Principato Trosso, Antonella Stillone, Giuseppe Tringali ,Tiziana,Viola Massa, ciascuno con un’opera singola e con tecniche proprie, propongono una lettura e un’interpretazione personale dei misteriosi simboli e archetipi sottesi nelle opere di Gustav Klimt, di cui ricorre quest’anno il centenario della morte.
La rassegna vuole essere un omaggio all’artista più rappresentativo e trasgressivo delle Secessioni che ha spaziato dal ritratto al paesaggio, dalle atmosfere di un interno all’erotismo, con particolare predilezione per l’universo femminile: figure in sospeso tra sensualità e sacralità o rappresentazioni di una panteistica celebrazione dell’eros.
Ma al di là dell’inno alla bellezza e dell’esaltazione edonistica di una società ormai in decadenza, Klimt pose lo sguardo sui mutamenti del tempo e sulla crisi antropologica che investì poi tutta l’Europa ,portando alla luce il “sogno”e gli impulsi dell’inconscio.
Nei disegni come nei dipinti dalle ambigue raffigurazioni allegoriche l’artista della Secessione ha esplorato e rielaborato la duplicità e la contraddittorietà dell’essere umano: il mondo onirico, segreto ed enigmatico , così è uscito allo scoperto.
Ogni opera è corredata da un brevissimo testo che evidenzia il legame con la dimensione simbolico- archetipica di Gustav Klimt, autore che ancora oggi affascina ed entusiasma il pubblico di tutto il mondo.

Gustav Klimt tra simbolo e archetipo

Palermo anni '70

Mostra fotografica di Maurizio Diliberto Paulsen

Il 28 Settembre 2018 presso la Biblioteca Comunale di Casa Professa, Chiesa dei Ss Crispino e Crispiniano,VicoloS.Michele Arcangelo-Palermo, si è tenuta  la mostra fotografica di Maurizio Diliberto Paulsen curata e organizzata da Graziella Bellone. Si tratta di circa 25 fotoricordo alcune di luoghi,personaggi ed eventi della sua carriera di attore e regista,altre ritratti vintage in bianco e nero che ci trasportano nell’atmosfera, negli scorci, negli angoli della Palermo degli anni’70 il cui volto, rivive così attraverso l’occhio interiore di Maurizio Diliberto.
L’ingresso alla mostra è gratuito
All’inaugurazione sarà presente Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF, figlio dell’autore della mostra.

Futurismo e Futuristi- l’Impatto e l’Oltre

Mostra fotografica di Maurizio Diliberto Paulsen

La mostra ha offerto uno sguardo d’insieme sulle innovazioni attuate dal movimento futurista nell’Italia del Novecento.
L’allestimento, curato da Graziella Bellone fa riflettere il visitatore, ponendo l’accento sul mito dell’azione, del dinamismo e della simultaneità.
«Un percorso dinamico, che richiama l’incessante movimento del tempo e l’eterno ritorno nietzschiano in un luogo “del tempo” e “senza tempo” ove il flusso dei pensieri, dei ricordi e delle emozioni si incanala nell’alveo di una maestosa storicità» Con queste parole l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presentano Futurismo e Futuristi: l’impatto e l’oltre.
Inaugurata nel pomeriggio di venerdì 4 maggio, presso l’Archivio Storico Comunale di Palermo, la mostra offre uno sguardo d’insieme sulle innovazioni artistico culturali attuate dal movimento futurista nell’Italia del Novecento.
Circa 24 le opere, provenienti da collezioni private, già esposte a Roma, Frosinone, all’Università della Calabria e alle Isole Borromee. Dipinti di artisti come Bergaglia, Yaria, Bacci, Oriani, Antonio Marasco e Mario Sironi, appartenenti al Secondo Futurismo Torinese, ma anche stampe, foto, capi d’abbigliamento, documenti e oggetti d’epoca. Inserito all’interno del ricco calendario di eventi che vede Palermo Capitale della Cultura 2018, “Futurismo e Futuristi: l’impatto e l’oltre” sarà fruibile gratuitamente fino all’8 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 13:30 e il mercoledì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 17.
L’allestimento, curato da Graziella Bellone in collaborazione con Laura G. Miceli, nasce con l’intento di documentare e far riflettere il visitatore sull’attualità del movimento futurista, ponendo l’accento sul mito dell’azione, del dinamismo e della simultaneità. Curiosa l’istallazione scultorea realizzata da Ugo Fontana e Giuseppe Lo Presti utilizzando una radice di ulivo e ferro colorato, chiaro riferimento a Isole nello spazio di Prampolini.
Esposte anche una ventina di testimonianze provenienti dalla Biblioteca comunale palermitana: «Carteggi inediti di vari intellettuali dell’epoca, da Marinetti a Capuana, con il siciliano De Maria, che fu tra i firmatari del Manifesto – spiega Eliana Calandra, direttore dell’Archivio Storico Comunale – materiale bibliografico manoscritto e a stampa, raro. Un valore aggiunto che permette di comprendere meglio il futurismo, in una riflessione contemporanea sul ruolo travolgente ed invasivo che la macchina, la velocità e la tecnologia hanno ormai assunto nel nostro vissuto quotidiano».

2018 - Happiness

HAPPINESS

Che cos’è la felicità ce lo siamo chiesti e ce l’hanno domandato in molti e ancora oggi, benché l’evoluzione della scienza e della tecnica abbia favorito migliori condizioni di vita, essa che dovrebbe essere un diritto fondamentale di tutti gli esseri umani, appare non solo un obiettivo lontano, se non irraggiungibile, ma anche un concetto difficile da circoscrivere entro categorie precise. Scrittori, poeti, pensatori, psicologi di tutti i tempi hanno cercato di dare una risposta alla continua ricerca di quello stato di benessere sia fisico che psichico, su cui ricette e stratagemmi sono stati elargiti e profusi da ogni dove, chiamando in causa, tra gli altri, fattori che concernono la possibilità di realizzazione personale, l’esplicazione delle proprie potenzialità, lo stile di vita e l’espressione della creatività. Oggi la prospettiva della felicità è intesa come un intreccio tra bisogni ed interessi interpersonali; detto in termini psicoanalitici significa sostenere che il “principio del piacere” va correlato con il  ”principio di realtà” pe_r realizzare una convivenza equilibrata indispensabile al benessere di ogni individuo. Descrivere con fotografia questo tema ha offerto a Giuseppe Costanzo e Anna Mogavero un insieme di ispirazioni e innumerevoli opportunità per creare un circuito virtuoso in grado di permettere agli scatti colti e rubati per strada, nella vita di tutti i giorni, di parlare alle coscienze. Nasce così HAPPINESS una raccolta di circa 40 immagini, sia in bianco e nero che a colori, alcune realizzate con effetto ”panning”, riprese in vari angoli dell’Italia e dell’Europa in cui ciascuno di noi indossando le proprie uniche e originali lenti, può provare a osservare la realtà con occhi nuovi e scoprire come la felicità esiste nella vita di tutti, in un gesto, in uno sguardo, in un volto, in una particolare situazione, nelle piccole cose quotidiane. I nostri street photographer fissano con l’obiettivo una serie di attimi, immagini folgoranti, frammenti di spensierata gioia, momenti di condivisione o di appagante solitudine che ci fanno fermare e comprendere come la vera felicità tanto ricercata e idealizzata ci sta davanti. Noi non ce ne accorgiamo così immersi nel turbinio della quotidianità e nelle nostre abitudini acquisite, non riusciamo a “sentirci felici “perché auspichiamo e rincorriamo una sorta di beatitudine, una condizione di perfezione che risulta a volte un paradosso: “Il problema è che non sappiamo ciò che vogliamo davvero; quello che ci rende veramente felici è non avere quello che vogliamo, ma sognarlo (Slavoj Zizeck) Giuseppe Costanzo e Anna Mogavero colgono e fermano istanti di una felicità che “c’è”: nel sorriso di un bambino, negli occhi di chi entusiasta segue le proprie passioni, in baci e abbracci, in frammenti di spensierata gioia di salti e giochi d’acqua o in un momento di appagante solitudine. Ecco come, se pur apparsa in una frazione impercettibile di tempo, la felicità si fissa per sempre in un’immagine per ricordarci che tutti abbiamo la potenzialità di essere felici, che essa è una forza vitale, basta accorgersi che è dentro di noi.

Voci dal Mare di Francesco Anastasi Palazzo Jung- Palermo

Lo scopo è quello di sensibilizzare le coscienze attraverso il linguaggio pittorico sul fenomeno migratorio e alla condivisione di un modello di convivenza interetnica e interculturlale, fondata sulla valorizzazione delle differenze. In un’epoca di conflitti e di flussi migratori sempre più incontrollabili, dove la xenofobia o l’indifferenza fanno da padroni alimentando uno spirito di etnocentrismo, la modalità espressiva della pittura può aiutare a riflettere sull’unità del genere umano, riconoscendo ad ogni identità culturale, linguistica, religiosa o etnica, la giusta dignità. Così le creazioni di Francesco Anastasi riproducono e trasmettono le voci del Mediterraneo, grida di allarme , gemiti di dolore, ma anche esclamazioni e parole di conforto e consolazione, raccontando con la vivacità e la gioia dei colori storie di naufraghi e sopravvisuti. La mostra prevede l’esposizione di 42 opere tra tavole e tele, realizzate con la tecnica dell’acrilico, di forte impatto visivo ed emozionale, in cui ogni soggetto-oggetto, comunica dolori, sofferenze, speranze rendendo palpabili i tumulti dell’anima coinvolgendo lo spettatore in un cammino comunitario. Nel corso nell’inaugurazione Laura Miceli reciterà, drammatizzandole, cinque poesie tratte dalla collana “Gridi d’amore e di libertà”, scelte come le più rappresentative per il tema trattato e per alcune delle opere esposte. 

INIZIO

Ripensare Palermo evento di arte-cultura-design Palazzo Palagonia-Palermo

Ripensare Palermo vuole essere un, manifestazionc artistico-culturalc che, nata da ur progetto ir collaborazione cor l’Associaziont culturali Siciliandostyle
lungi dall’essere una presentazione o una rivisitazione di luoghi 1 percorsi più o meno obsoleti di un; città tanto rinomata quante tristemente nota per alcuni aspet1 della sua realta sociale, offri momenti di coesione, compartecipazione in 3 giorni c spettacoli, fotografie e design. E’ un’opera di comunicazione un’occasione di evasion, concettuale, il cui intento è quelli di ritrovare nelle varie espressior creative ed interpretative deg artisti coinvolti, non solo le ragior storiche e sentimentali che e legano alla nostra città.
Ed è proprio su questi aspetti che si concentrano gli interventi deg artisti che , attraverso la ricc mescolanza di stili e generi divers partecipano a questo evento.
Ad accogliere i visitatori in quest full immersion artistica sono le immagini fotografiche in bianco nero e a colori, diversamente installate da Roberto Barbato con particolar attenzione ad alcuni dettagli sapientemente colti dallo scatto dt fotografo e caratterizzanti da oggetti di design che arricchiscono l’allestimento.
Pura poesia si respira laddove le voci dei cantanti lirici sposando con le note musicali libran nell’aria, facendo vibrare gli animi.
L’attenzione e l’interesse dell spettatore saranno captate dal letture drammatizzate di F.sc Cristiano Russo e dalla sensibile insolita performance di Laur Miceli particolareggiata d un’effimera installazione.
Tutto ciò per celebrare la cultu1 nella nostra città ed innovare formula classica della mostra d’ar1 nella convinzione che, dall’incontr e dall’intreccio fra diverse modali· artistiche, possano nascer fermenti e idee nuove in ur Palermo, da tempo, sempre p attenta e partecipe agli stimoli culturali.

Agata e Rosalia- tradizioni a confronto mostra fotografica di Giuseppe Costanzo Cappella Ecce Homo – Chiesa di San Domenico- Palermo.

Si tratta di un racconto fotografico attraverso 20 scatti presentati sia in bianco e nero che a colori, quali momenti significativi e originali colti sapientemente dall’obiettivo di Giuseppe Costanzo,delle due feste religiose più sentite e seguite della tradizione culturale siciliana: Sant’Agata a Catania e Santa Rosalia a Palermo.

E’ come un gemellaggio per immagini tra le due città , un misto di spiritualità e folclore che attira ogni anno milioni di persone tra devoti e curiosi, simbolo e metafora della spiritualità, della cultura e degli interessi siciliani, che l’artista ha saputo scenicamente raffigurare, riproponendo all’osservatore gli attimi di adorazione e la magia della festa. L’esposizione è arricchita da elementi di design realizzati con una selezione di circa 50 foto sui festeggiamenti per le due Patrone, montate su cubi e parallelepipedi di cartone eco con i quali il visitatore può interagire durante il suo percorso.

L’Arte di Vivere collettiva fotografica- Ottagono- Cefalù

La mostra che presenta un corpus di 64 istantanee sia in bianco e nero che a colori, è divisa in quattro sezioni – la quotidianità, insieme, le emozioni, la notte – e ci conduce nell’universo visivo ed intimista degli autori. Ciascuno con il proprio stile e la propria sensibilità interpretativa si misura su vari aspetti della nostra vita, regalandoci un percorso emozionante e suggestivo. 

INIZIO

La mostra comprende 14 tele in acrilico in cui l’artista palermitano, attraverso nuove prospettive formali ed estetiche come anche nuovi criteri dinamici e interpretativi, si cimenta nella pittura di soggetti che affondano le radici nei ricordi della sua infanzia, nella sua vita interiore o nella sua elaborazione mentale, dissociando l’immagine ma mantenendone al tempo stesso la specificità. Praticamente quello che accade nel ciclo di opere chiamate “Tauromachia”e nel suo ultimo studio sulla figura umana, dove Marco Favata sviluppa una dissociazione che, da orizzontale e verticale, diventa obliqua e astratta, traducendosi in un’energica e prorompente veste grafica.

“I linguaggi dell’anima” di Rita Gambino personale di pittura- sala Pitrè Università Popolare di Palermo

La mostra comprende un variegato corpus di opere tutte realizzate con la tecnica dell’olio su tela, come proiezione degli stati d’animo dell’artista ed espressione profonda di sé. Tratti raffinati ed eleganti, cromie avvolgenti, pennellate morbide ed un forte dinamismo sono i campi in cui la pittrice evoca ricordi e sentimenti. Un’arte, quella della Gambino, che non rappresenta un semplice sentimento del paesaggio o una riproduzione di luoghi vissuti e/o immaginati, ma che tocca le corde del nostro animo

Realtà romanzesca” collage e installazioni di Demetrio Di Grado- Studios _Palermo

Mostra di una serie di 18 collage di tipo analogico, formato A4, arricchita da circa 6 installazioni a misura d’uomo, applicate direttamente sul muro in cui viene contestualizzato il soggetto cartaceo.

Un progetto che vede impegnato l’artista nella rivisitazione di un passato il cui valore sembra essere dimenticato, sbiadito e ingiallito come la vecchia carta che usa.

E’ un viaggio tra istinto e coscienza dove realtà che sembrano non avere più senso, si ricaricano di possibilità divenendo pezzi di puzzle esistenziali.

“I Domenicani a Palermo” per il Giubileo dei Domenicani. Mostre di pittura e fotografia presso la Sacrestia della Chiesa di San Domenico- Palermo

L’esposizione ‘I DOMENICANI A PALERMO’ esibisce dipinti e fotografie, nei quali emergono prospettive e scatti che immortalano momenti alti di quest’arte domenicana nella capitale siciliana.
Filippo Lo Iacono e Sisto Russo hanno accettato di osservare i quattro complessi domenicani palermitani e di ripresentarli attraverso i mezzi espressivi a loro congeniali.

“Attraversamenti” personale di Lidia Patermo – disegni a china su mappe topografiche del 600- Studios- Palermo

AttraversaMenti di Lidia Paterno è espressione di un progetto ideato e fortemente voluto dall’artista in quanto rappresentativo del suo iter riflessivo artistico. Si tratta di 25 disegni a china, inchiostro e monetipo realizzati con raffinata maestria su carte topografiche della Sicilia in scala l a 25.000. risalenti gli anni 60”70′, stampate dall’istituto Geografico militare.

Mappe dimenticate, rese inutili dal tempo ma ridate alla vita ed esaltate in tutta la loro intrinseca bellezza dagli “Attraversamenti” dell’artista, Attraversamenti sensoriali del tempo e dello spazio resi possibili grazie ad un viaggio introspettivo, quasi onirico, attraverso “luogo e menti”, un gioco di parole che ha dato titolo alla mostra.

INIZIO

“Dreams” personale di Marco Bussoletti pittura e collage- Studios- Palermo

Evasioni dal mondo reale, dominate ora da contorni onirici ora affidate al segno e al colore o ad elementi figurativi dalla forte valenza simbolica: questa la dimensione incontaminata
realizzata da Marco Bussoletti nel suo itinerario espositivo.
Si tratta di un variegato corpus di opere in cui l’abilità nell’uso della china, dell’acrilico e dei
collage guidata dalla creatività dell’artista, è sempre la proiezione dei suoi stati d’animo, espressione
profonda di sé.
Una pittura che usa un proprio alfabeto segnico e cromatico per rappresentare i dettami della mente, una pittura d’azione in cui il concetto di libertà è il leitmotiv.
Nascono così i paesaggi dell’anima, geometrie e spazi o intrecci di colore che si arricchiscono di eleganza creativa, opere suggestive a volte esoteriche, in cu i prevale l’astrattismo, ma con
una nuova possibilità esplorativa.

“The Garden” personale di pittura di Ilaria Caputo- Studios- Palermo

Il giardino di Ilaria Caputo è un viaggio metaforico, un’oasi dove fermarsi a sognare e sperare. Fiori, petali, frutta e altri delicati dettagli rendono omaggio a quella natura di cui celebra l’armonia della bellezza e a cui guarda con il cuore e l’anima in tutte le sue opere. Opere prevalentemente a tema floreale dai colori brillanti e accesi a volte trasparenti o su sfondi eterei; opere silenti ed essenziali perché riproducono il figurativo senza inutili orpelli e ornamenti. L’immagine che ci appare, infatti, è una raffigurazione attenta ma poetica, dall’influenza sottile e misteriosa come certe melodie musicali, con forme morbide cd eleganti, create senza esitazione dalle mani dell’artista che snoda la sua produzione. Un nostalgico ritorno al passato e la contemporaneità. Ilaria Caputo ci parla di natura, di fiori, come metafore alla vita e alla sua emozionalità, ma anche di una realtà evocante il bello.

“I Misteri “ mostra di pittura bipersonale Giuseppe Vassallo e Giuseppe Vaccaro – Cappella Ecce Homo – Chiesa di San Domenico Palermo

Si tratta di uno degli eventi del ciclo “La Sacra Predicazione”, iniziative culturali promosse dal Convento San Domenico di Palermo in occasione del Giubileo per gli ottocento anni dell’Ordine dei Domenicani.
L’inaugurazione avviene nel giorno della memoria liturgica del Beato Angelico, celebre pittore e frate domenicano, patrono degli artisti.
Il progetto I MISTERI prevede quattro mostre personali di altrettanti artisti siciliani – Giuseppe Vassallo, Simone Stuto, Francesco Anastasi, Luca Crivello – ciascuno dei quali si confronterà con uno dei Misteri del Rosario – rispettivamente DoloreGloriaLuceGioia.
Le quattro personali avranno luogo nella cappella dellEcce Homo, per la prima volta aperta alle visite: un piccolo, suggestivo, spazio settecentesco annesso alla sacrestia della chiesa di San Domenico che custodisce un monumentale lavabo marmoreo tardo-barocco.
A conclusione, una collettiva dei quattro artisti radunerà i lavori prodotti, accompagnati per l’occasione da una nuova opera: la Croce e S. Domenico, dell’artista Sergio Cardillo.

“Il mio occhio si è fatto pittore “ collettiva di pittura ( nell’ambito della Settimana delle Culture ) Palazzo Palagonia - Palermo

La mostra ha proposto  un’interpretazione personale e contemporanea dell’amore shakesperiano in tutte le sue sfumature più profonde: passionalità, eros, nostalgia, esaltazione della bellezza, romanticismo.

Lo scopo è quello di sensibilizzare il pubblico attraverso la modalità espressiva della pittura alla conoscenza di questo geniale artista, anticipatore della modernità.

Gli artisti: Alessandro Armetta, Dario Balletta, Antonella Ludovica Barba, Calogero Barba, Rachele Barbaccia, Massimo Barbaro, Claudio Califano, Ilaria Caputo, Totò Caputo, Aurelio Caruso, Giuseppe Di Liberto, Lillo Giuliana, Elia Mammina, Marilina Marchica, Sara Morghese, Franco Nocera, Vincenzo Ognibene, Giovanni Proietto, Gianni Provenzano, Simone Provenzano, Giuseppina Riggi, Franco Spena, Lucia Stefanetti, Giuseppe Vaccaro, Gaetano Vella, Tiziana Viola Massa.